Quasi mai mi capita di leggere un romanzo, finirlo e avvertire una strana sensazione di vuoto. È quel vuoto all’interno del quale vieni risucchiato quando l’avventura a cui hai preso parte finisce e sai che non continuerai a provare le emozioni provate fino a quel momento. A me è successo con I miserabili di Victor Hugo, un classico meraviglioso che non so perchè ho letto adesso e non prima. Forse avevo un po’ paura di iniziarlo, avere poco tempo e perdere il filo; invece quest’estate ho avuto tutto il tempo di cui avevo bisogno e soprattutto la giusta calma mentale. Ci ho messo circa un mese a finirlo, perchè, dato che è diviso in cinque parti, alla fine di ogni parte ho letto un libro più piccolino per distrarmi un attimo prima di ricominciare. Non c’era affatto bisogno di distrarsi perchè non mi è risultato per nulla pesante (a parte qualche dissertazione dell’autore), però, non sapendo, io l’ho fatto.
Consiglio a chi non l’avesse letto di prenderlo in mano e iniziarlo, perchè è davvero entusiasmante. E non abbiate paura di tutte quelle pagine!
Ecco la mia recensione.
I miserabili di Victor Hugo: la stupenda storia di Jean Valjean, una vita per redimersi per aver rubato un tozzo di pane.
I Miserabili è un romanzo del francese Victor Hugo, pubblicato nel 1862 e considerato uno dei pilastri della letteratura francese e mondiale. Il periodo in cui si svolge la storia è quello successivo alla Restaurazione, un arco di tempo dal 1815 al 1833. Il romanzo, che Hugo impiegò quasi quindici anni a scrivere, fu spesso criticato da coloro che erano vicini al governo di Napoleone III, che lo ritennero immorale o celebrativo nei confronti delle rivoluzioni che c’erano state precedentemente. L’opera, comunque ebbe un grandissimo successo non solo in Francia ma anche in molti altri paesi, tanto che nello stesso anno della pubblicazione…
Continua a leggere su Leggeremania…
A cura di Riccardo Rheim
Traduzione di E. De Mattia
C’è poco da aggiungere alla tua recensione: è perfetta e descrive il romanzo per bene, rendendogli piena giustizia! 😀 Il voto di questo capolavoro non può che essere che dieci tondo! ^^
Mi fa piacere che ti sia piaciuta 😉
Onestamente, 10 è anche poco!
Davvero!
La mole effettivamente mi spaventa ma credo che sia una lettura che affronterò prima o poi 🙂
Puoi andare tranquilla, non riuscirai a staccartene 😉
Aspè… Parliamo un attimo delle descrizioni socio-geografiche; mi viene in mente Waterloo, il monastero (ommmmmiodddio), le fogne, le barricate…
Un romanzo immenso.
Una catarsi.
Ahahahaha sono sicuramente interessanti, ma possono risultare un pochino noiose. Per me la più difficile è stata quella di Waterloo (non essendo una grande amante della storia), seguita da quella delle fogne. Quella del monastero invece mi è piaciuta, sulle suore schizzate!
Per me, invece, i capitoli sul monastero sono stati qualcosa di letale…
Eh, vedi, cambia da persona a persona. Però superati quegli scogli, ne vale la pena!
Un’opera indimenticabile.
Mi è entrata dentro senza forza o prepotenza. L’ho semplicemente adorata subito.
Ed ero solo una bambina.
Luna
Hai ragione, è proprio indimenticabile 🙂