
Ho iniziato a leggere Donne che amano troppo lo scorso maggio e l’ho finito solo pochi giorni fa perché, non essendo un romanzo, ho preferito accompagnarlo ad altre letture e centellinarlo. Mi aspettavo qualcosa di estremamente femminista e sentimentale, invece mi sono dovuta ricredere.
Robin Norwood è una psicoterapeuta americana specializzata in terapia della famiglia, che si è occupata principalmente di persone affette da dipendenza (tossicodipendenza, alcolismo, ecc.). Nel suo libro, che nella versione italiana riporta una bella presentazione di Dacia Maraini, espone, analizza e commenta diversi casi di donne che per i più svariati motivi hanno amato troppo e in maniera malata i loro uomini. Spesso quello che lega queste donne ai loro compagni è un amore malato, oppure non si tratta di amore, bensì di paura o solitudine. Sono donne incapaci di vivere un sentimento normale, e questo le porta a rovinare se stesse e i rapporti con gli altri. Le cause di tale comportamento, spiega la Norwood, sono di norma da ricercare nel loro passato: una ragazza che ha vissuto in casa con un padre alcolizzato crede di poter amare un uomo con una dipendenza (non necessariamente da alcool) perché crede di saperlo gestire e/o poterlo salvare. E così via.
Molto spesso succede anche che, una volta che l’uomo in questione è guarito perché ha scelto di salvare il suo lavoro, la sua famiglia e la sua vita, la donna che ama troppo sente che nella sua relazione non c’è più uno scopo, che il suo bisogno di aiutare non può essere soddisfatto e quindi lascia il suo compagno o diventa intrattabile e gli rende la vita impossibile, in modo che sia poi lui a lasciarla.
Robin Norwood specifica più volte, nel suo libro, che il fatto che si sia concentrata sulle donne non significa che siano solo loro ad amare troppo. Si è trovata a seguire più donne che uomini e poi, per una differenza di carattere – che, ammettiamolo, esiste! – le donne hanno una maggiore tendenza a portare all’estremo i loro sentimenti e a cadere nei tranelli di un amore malato. L’autrice, anche se in maniera non esplicita, tende a ribadire più volte il concetto che non tutti gli uomini causano questo danno alle donne. C’è un intero capitolo incentrato sugli uomini “amati” dalle donne che amano troppo, in cui questi raccontano che cosa hanno provato nel rapporto con le loro compagne, che cosa significa trovarsi in determinate situazioni. E si tratta di uomini che hanno conosciuto quelle donne dopo che sono uscite da rapporti malati, o dei cosiddetti “uomini sbagliati” che poi sono guariti e hanno ripreso in mano le loro vite.
Amare troppo
è calpestare, annullare se stesse
per dedicarsi completamente
a cambiare
un uomo “sbagliato” per noi
che ci ossessiona,
naturalmente senza riuscirci.Amare in modo sano
è imparare ad accettare e amare
prima di tutto se stesse,
per poter poi costruire
un rapporto gratificante e sereno
con un uomo “giusto” per noi.
Non è detto che noi lettori dobbiamo per forza ritrovarci nelle situazioni esposte dalla Norwood, perché non a tutti capita di essere invischiati in storie di questo genere, ma quello che è certo è che Donne che amano troppo ci può insegnare tanto. Devo dire, in tutta onestà, che mi ha dato gli strumenti necessari per guardare la realtà da una prospettiva diversa, come se adesso riuscissi a mettermi da parte e vedere le cose da lontano, con maggiore lucidità. Il libro non è una critica al genere maschile, ma un messaggio per le donne: fate attenzione, lavorate su voi stesse, cercate di fare un’autoanalisi, di scoprire perché siete portate ad innamorarvi sempre dell’uomo sbagliato, cercate di capire perché reagite in un certo modo e, se vedete che certe situazioni vi fanno stare male, uscitene, lasciate quel compagno che vi sta rovinando la vita. Molto spesso noi donne abbiamo la sindrome della crocerossina, pensiamo che il prossimo possa essere aiutato, mentre non è così. Alcune persone non possono essere salvate (almeno, non a costo di rovinare anche noi stesse) e altre, invece, devono essere aiutate da chi è abituato – e abilitato – a gestire determinate cose (gruppi di sostegno, terapisti, medici, ecc.).
Credo che sia un libro che tutte le donne dovrebbero leggere, e non per una questione di femminismo perché, come sapete, io non sto molto dietro a queste cose, anzi quando diventa eccessivo m’infastidisce. No. Dovreste leggerlo per imparare a non sbagliare dall’esperienza di donne che hanno sbagliato amando troppo. Perché amare è bello, ma il “troppo” indica eccesso, e l’eccesso non è mai buono.
Titolo: Donne che amano troppo
Autore: Robin Norwood
Traduzione: Enrica Bertoni
Genere: Saggistica, psicologia
Anno di pubblicazione: 1985 (in Italia prima edizione 1989)
Pagine: 306
Prezzo: 9 € (il prezzo varia a seconda delle edizioni, che sono tantissime)
Editore: Feltrinelli
Ho iniziato a leggerlo anche io. Ti farò sapere.
Un abbraccio,
Lupetta
Grazie!!! Ciao 🙂
bell’articolo 🙂 ti consiglio il seguito, sempre della Norwood però incentrato non solo sulle donne ma anche su noi maschietti 🙂 si chiama “GUARIRE COI PERCHÈ” (mi pare sia sempre della Feltrinelli). Buona Domenica! Tommaso
Ti ringrazio del consiglio, mi segno il titolo!
Buona domenica a te!
ho letto a fondo sto libro…….mi trovo in quel che dice….padre violento, compagno vilento, alcolista incosciamente lo trovi cosi, ma incosicamente