Gli mancava il fiato,
era soffocato dalla consapevolezza che ci sono cose
che “dovrebbero” spezzare un uomo –
che rimanere interi sarebbe disumano.
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Oggi voglio parlarvi di un libro che è uscito a fine febbraio per Fazi, il romanzo d’esordio di una giovane scrittrice americana che lascia davvero il segno. Si tratta di Amatissimi di Cara Wall, tradotto per il pubblico italiano dalla bravissima Silvia Castoldi, ed è una storia in cui si intrecciano tanti temi diversi. Ma andiamo con ordine.
Siamo negli anni Sessanta, nel Greenwich Village. La Terza Chiesa Presbiteriana sta uscendo da un periodo buio dovuto all’ultimo ministro del culto che non è riuscito a farsi amare dai fedeli e a fare bene il suo lavoro. All’annuncio che viene pubblicato rispondono due giovani, Charles Barrett e James MacNally, che poi verranno scelti insieme proprio perché per le qualità che hanno si compensano fra loro. Charles, infatti, destinato a diventare professore di storia a Harvard, ha avuto una vera vocazione e crede moltissimo in quello che predica; mentre James, che proviene da una famiglia complicata (un padre che ha lottato per anni con l’alcol), non ha una fede così forte ma ha uno slancio potentissimo verso il prossimo, crede nell’azione finalizzata all’aiuto di chi è in difficoltà e crede nella giustizia. Insomma, sembrano una squadra perfetta e fra loro si crea anche un forte rapporto di amicizia. Diversa, però, è la situazione delle due mogli: Lily, la moglie di Charles, è un’intellettuale e non crede in Dio, anche perché ha perso i genitori in un terribile incidente, cosa che le fa vivere in modo burrascoso i rapporti con gli altri; Nan, la signora MacNally, figlia a sua volta di un ministro del culto, crede nella missione di James, la fa sua, cerca di stargli accanto in ciò che fa ma a volte dubita di se stessa e della genuinità del proprio agire nei confronti degli altri.
Amatissimi è la storia di queste quattro persone che di punto in bianco si ritrovano a condividere la vita, con tutto ciò che ne consegue. Per quarant’anni cercheranno dei compromessi, si aiuteranno a vicenda e affronteranno anche varie incomprensioni; attraverseranno diversi eventi storici, cambiamenti epocali e tante sfide, la più importante delle quali sarà la genitorialità, cosa non sempre facile e gioiosa. Ma in così tanti anni cambia moltissimo, e infatti James e Charles, ma soprattutto Lily e Nan, cresceranno moltissimo e inizieranno a vedere la realtà in modo diverso, più morbido verso gli altri e verso se stessi.
Importante è anche il discorso di Wall sulla religione, fatto attraverso il filtro di quattro voci diverse che la intendono in modi differenti. C’è chi crede con tutte le proprie forze ma dubita del fatto che il proprio agire sia solo senso del dovere; chi non ha una fede forte ma crede nella bontà, nell’aiuto e nella giustizia sociale; chi non crede ma piano piano impara a capire cosa significa la fede per gli altri; e chi, a causa di un grande dolore, vede vacillare la propria fede, la perde e cerca di ritrovarla.
Il giorno in cui morì Charles Barrett, James MacNally chiuse la porta del suo studio, si sedette sulla sedia e appoggiò la testa sopra il bordo spesso della scrivania, per poter piangere. La moglie, Nan, non bussò per farsi aprire, anche se quei singhiozzi forti e violenti la colpivano come pietre. Era consapevole che anche a lei la morte di James avrebbe strappato gli stessi suoni, se lui se ne fosse andato per primo e l’avesse lasciata alla deriva nel mondo, senza più un’ancora.
La vicenda ha inizio con la morte di Charles e poi c’è tutto un lunghissimo flashback che ripercorre le storie dei protagonisti da quando erano giovani studenti e si sono incontrati. Wall ci racconta da dove provengono queste quattro persone così diverse, quale sia il loro vissuto prima di finire ad amministrare la Terza Chiesa Presbiteriana tutti insieme. Poi passa a narrarci come crescono, e lo fa senza mai giudicarli dall’alto, lascia che siano loro a interpretare – in modo positivo o negativo – le azioni degli altri e anche a cercare di comprenderle. James, Charles, Lily e Nan, sono persone normali a cui accadono cose che possono succedere a chiunque di noi nella vita, sono esseri umani che affrontano la durezza della vita in modi diversi. E la cosa più stupefacente del racconto di Wall, infatti, è il modo in cui quattro universi così lontani riescano – anche se con molte difficoltà – a coesistere e avvicinarsi l’uno all’altro.
Cara Wall ha scritto un romanzo che se parte un po’ più lentamente, nel momento in cui James e Charles diventano ministri del culto nella stessa Chiesa subisce un’accelerazione molto forte che fa decollare la storia e ci coinvolge definitivamente, senza lasciarci andare. È di certo un esordio potente, viene da pensare che questa autrice ci regalerà qualcosa di ancora più bello, in futuro.
Se nel frattempo volete farvi un’idea, qui è possibile leggere il primo capitolo del libro (io mi sono appassionata già dalle prime pagine, magari succede anche a voi).
Buona lettura!
Titolo: Amatissimi
Autore: Cara Wall
Traduttore: Silvia Castoldi
Genere: Romanzo
Data di pubblicazione: 24 febbraio 2022
Pagine: 382
Prezzo: 18,50 €
Editore: Fazi
Cara Wall – Nata a New York, si è laureata a Stanford e ha studiato Scrittura creativa all’Università dell’Iowa. Ha iniziato a scrivere mentre insegnava Inglese e Storia in California e i suoi racconti sono stati pubblicati da varie riviste. Amatissimi è il suo primo romanzo. Attualmente vive a New York insieme alla sua famiglia.