Infanzia (Trilogia di Copenaghen vol. 1) | Tove Ditlevsen

Dovunque ci si volti,
si va a sbattere contro la propria infanzia

e ci si fa male, perché è spigolosa e dura,
e ci si ferma solo dopo esserne stati completamente lacerati.

~

Il mese scorso Fazi ha dato il via a una nuova saga che viene per la prima volta tradotta in italiano, nello specifico da Alessandro Storti. Si tratta della trilogia di Copenaghen di Tove Ditlevsen, una storia autobiografica divisa appunto in tre volumi che di recente è stata riscoperta e ha avuto un grande successo in tutto il mondo. Nel primo romanzo, Infanzia, si parte dagli anni della fanciullezza di Tove, che vive nella Copenaghen degli anni Trenta con il fratello maggiore e i genitori. Il padre cambia spesso lavoro e la madre è una donna molto dura e per nulla amorevole con la bambina. Tove cresce con il grande desiderio di scrivere poesie, le sente nel suo cuore, ma quando il padre le dice che le donne non possono fare le scrittrici e la madre non fa altro che tarparle le ali, lei decide di non esprimere più questa sua passione, almeno in pubblico. La tiene semplicemente per sé, sperando che un giorno le cose possano cambiare, che arrivi l’occasione giusta.

Io, tutta contenta, ho detto: «Voglio fare la scrittrice anch’io!».
Lui ha subito corrugato la fronte e ha detto in tono minaccioso: «Non metterti in testa certe cose! Le femmine non possono fare le scrittrici».
Io, umiliata e offesa, mi sono chiusa in me stessa, mentre mia madre e Edvin ridevano di questa mia folle idea. Ho deciso di non rivelare mai più i miei sogni, e ho tenuto fede a questa risoluzione per tutta l’infanzia.

Ma, da lì a quando nei fatti inizierà ad allontanarsi dall’infanzia per entrare nell’adolescenza, Tove non farà altro che sentirsi fuori posto, diversa anche dalle amiche più vicine, come Ruth che però la aiuta a capire un po’ come funziona il mondo. La protagonista, che è anche voce narrante, sembra avere un modo di vedere e sentire le cose diverso dagli altri, una sensibilità e una lucidità fuori dagli schemi. Questo è il motivo per cui le sue parole sono coperte da un velo di malinconia: sono le parole di una ragazzina disillusa che sa che appartiene alla classe operaia e in qualche modo sta vivendo una vita che non è quella che vorrebbe, che i suoi desideri al momento non sono alla sua portata e deve dimostrare di valere qualcosa, prima di poterli realizzare.

Infanzia è una storia piena di descrizioni, impressioni e opinioni di una bambina che si avvia verso l’età adulta sapendo che diventerà donna e che dovrà conquistarsi il suo posto nel mondo, magari riuscire ad andar via da quel quartiere operaio in cui vive ed essere una poetessa. E dalla sua biografia sappiamo, poi, che è riuscita a realizzare il suo sogno, si è sposata quattro volte e ha avuto due figli, ma quell’infelicità le è rimasta addosso: per tutta la vita ha avuto problemi di alcol e droga e alla fine si è suicidata.
Il testo, con il suo stile semplice e scorrevole, è molto breve, quindi si potrebbe avere la sensazione che finisca troppo presto. Per questo, è grande l’attesa del volume successivo. Nel frattempo, se vi incuriosisce e volete iniziare a leggerlo, Fazi ha messo a disposizione sul proprio sito i primi tre capitoli di questo romanzo, che potete leggere QUI insieme a qualche informazione in più sul libro.

Buona lettura!

Titolo: Infanzia
Autore: Tove Ditlevsen
Traduttore: Alessandro Storti
Genere: Romanzo
Data di pubblicazione: 24 marzo 2022
Pagine: 124
Prezzo: 15 €
Editore: Fazi


Tove Ditlevsen – È stata una celebrata poetessa e romanziera danese. I suoi libri autobiografici, InfanziaGioventù e Dipendenza, compongono la trilogia di Copenaghen. In queste pagine, con una chiarezza e una sincerità cristalline, l’autrice racconta la sua vita tormentata: eterna outsider del mondo letterario, quattro matrimoni e quattro divorzi alle spalle, per tutta la sua vita adulta ha avuto problemi di dipendenza da alcol e droghe ed è morta suicida nel 1976.

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