L’ultimo viaggio di Amundsen | Monica Kristensen

Lì su quella lastra di ghiaccio,
si stava vivendo uno degli episodi 
più drammatici della storia polare.

 

Ho ancora da parte molti dei libri che avevo comprato lo scorso anno a Una Marina di libri e se penso che quest’anno la manifestazione non avrà luogo mi viene il magone. Magari, però, nel frattempo riesco un po’ a leggere gli arretrati e a far scendere anche se di poco la pila di quelli ancora chiusi. Uno di questi, acquistato lo scorso giugno, è L’ultimo viaggio di Amundsen di Monica Kristensen, pubblicato da Iperborea nella traduzione di Sara Culeddu. È un libro molto bello per tutti ma soprattutto per gli appassionati di viaggi, esplorazioni e, nello specifico, spedizioni nell’Artico. La storia, infatti, altro non è che una ricostruzione dei fatti tra la primavera e l’estate del 1928, quando il dirigibile Italia, al ritorno da un’esplorazione al Polo Nord, il 25 maggio si schiantò a nord delle Svalbard. Il generale Umberto Nobile, a capo della spedizione, rimase per una cinquantina di giorni bloccato fra i ghiacci con gli altri otto uomini che erano nella gondola insieme a lui, mentre quelli che si trovavano nel pallone continuarono a volare ancora per un po’ per finire chissà dove. Per andarli a salvare si mobilitarono vari paesi: Italia, Francia, Svezia, Norvegia, Finlandia e Unione Sovietica. Furono messi in campo navi rompighiaccio, idrovolanti, velivoli di vario tipo, insieme a piloti di fama mondiale e attrezzature all’avanguardia per l’epoca, e il tutto fu seguito da giornalisti e reporter che informarono il globo di quanto stava succedendo.

Il 18 giugno, per una missione di soccorso, partì anche Roald Amundsen su un idrovolante francese, il Latham 47, un modello di cui in realtà poco si sapeva, perché ne esistevano solo pochi esemplari e quello era un prototipo mai collaudato. Poco dopo la partenza si sa solo che Amundsen chiede via radio notizie sulle condizioni del ghiaccio, poi più niente. Scompare nel nulla. E dire che la sua partecipazione alla missione di salvataggio aveva fatto molto scalpore perché lui era l’eroe dei ghiacci, aveva già sorvolato il Polo Nord nel ’26 a bordo del dirigibile Norge, e poi Nobile era un suo rivale, quindi il fatto che lui corresse questo rischio per andarlo a recuperare rendeva ancora più significativo il suo gesto.

Roald Engelbregt Gravning Amundsen (16 July 1872 – c. 18 June 1928)

Monica Kristensen, documenti e testimonianze alla mano, racconta – aggiungendo la sua personale interpretazione – una storia che all’epoca tenne tutti coi fiato sospeso per mesi. In quelle spedizioni ci furono vari incidenti e problemi: chi si staccò dal gruppo per provare a raggiungere a piedi la stazione più vicina invece di aspettare i soccorsi; velivoli che, trovati i dispersi, si schiantarono e dovettero essere soccorsi (anche loro); ordini dai governi che dicevano di lasciar perdere e chi più ne ha più ne metta. Queste, insieme a quella degli esploratori volati via dentro il pallone dell’Italia, sono tante microstorie che si legano a quella di Amundsen, l’uomo a cui la Kristensen dedica questa bellissima e accurata ricostruzione.
Il modo in cui l’autrice racconta tutto questo fa rimanere il lettore incollato alle pagine, desideroso di conoscere la verità, qualunque essa sia. Il colpo di grazia lo danno, a mio parere, le testimonianze postume di tutti gli esperti che furono consultati anche diversi anni dopo per capire le dinamiche di quei disastri e della scomparsa dell’eroe dell’Artico.

Chissà cosa accadde davvero ad Amundsen, noi sappiamo solo che un giorno, in un’intervista, aveva dichiarato:

Ah, sapesse com’è bello il paesaggio lassù! È lì che vorrei morire, vorrei una morte cavalleresca, che mi cogliesse nel corso di una grande impresa, una morte rapida e indolore.

Volete lanciarvi in un viaggio sui ghiacci? Ecco il libro perfetto.
Buona lettura!

Titolo: L’ultimo viaggio di Amundsen
Autore: Monica Kristensen 
Traduttore: Sara Culeddu
Genere: Saggistica, Documentario
Data di pubblicazione: 28 maggio 2019
Pagine: 454
Prezzo: 19,50 €
Editore: Iperborea


Monica Kristensen – nata nel 1950 in Svezia ma cresciuta in Norvegia, matematica, fisica e glaciologa, è una delle più note esploratrici polari nordeuropee. Ha guidato numerose spedizioni in Artide e Antartide, sulle tracce di Amundsen, ed è stata la prima donna a ricevere la medaglia d’oro della Royal Geographical Society. Dal debutto letterario nel 2007, la sua serie di romanzi ambientati alle Svalbard, dove ha passato due anni a osservare le aurore boreali, è diventata un cult in diversi paesi europei.