Tutto questo tempo | Nicola Ravera Rafele

La verità è una bugia che non è ancora stata scoperta.

 

Tutto questo tempo è l’ultimo romanzo di Nicola Ravera Rafele, una delle uscite più recenti di Fandango (è in libreria dal 17 ottobre). Conosco l’editore in maniera diretta da poco, questo è il secondo libro pubblicato da loro che affronto, e anche in questo caso si tratta di un’ottima lettura. Come il titolo lascia intuire, più che i personaggi, il vero protagonista di questa storia è il tempo che stravolge le vite ma che, quasi come in uno scherzo, si riavvolge dando vita a cicli simili e apparenti ritorni.

Elisa è una traduttrice poco più che trentenne, ha sposato Giovanni, molto più grande di lei, che ha scritto diversi anni prima un libro che avuto molto successo. Il loro è un amore fortissimo, folle, che sembra renderli molto felici. Nel 1986 nasce la loro prima figlia, Clara. Un anno dopo, si sta organizzando la festa per il primo compleanno della bambina, Giovanni è fuori per lavoro e deve rientrare, ma non rientra: non prende l’aereo, qualcosa lo blocca, come se volesse smettere di far parte di quella famiglia, quindi rimane fuori, scrive e tradisce Elisa. Ma è solo questione di tempo, perché dopo cinque giorni torna a casa a sorpresa, in maniera quasi teatrale, mentre ci sono ospiti a casa, ma non può essere tutto come prima. Infatti qualcosa comincia a cambiare, si aprono crepe tra i due che, alla fine si allontanano. In questo susseguirsi di bugie e tradimenti, hanno anche avuto un secondo figlio, Dario – che sarà voce narrante nella terza parte – e ruoteranno intorno a loro le vite di tanti altri personaggi in una cornice storica rappresentata dal passaggio dalla Prima alla Terza Repubblica.

Gli innamorati dicono: ho sprecato la mia vita fino a quando ti ho incontrata. Ma  sprecare la vita è una tale forma di incanto, chi vorrebbe smettere?

Quello che sembra restare saldo, anche se non coltivato in maniera convenzionale, è il legame tra Elisa e Giovanni, è qualcosa che c’è e non si può distruggere anche quando lei avrà un nuovo compagno o lui andrà ad autoesiliarsi in un casolare nelle campagne del centro Italia. Ma la bugia sembra un virus che non risparmia nessuno: i loro amici, i loro figli (dunque la generazione successiva, quasi fosse genetico), i loro conoscenti. Anche il matrimonio di Paolo e Valeria (i loro amici) sarà infelice, come quello di Clara o quello di Sergio Maria e Ludovica. Sembra quasi che l’infelicità sia contagiosa o che addirittura sia inevitabile, che il tempo abbia dei disegni ben precisi a cui non ci si può sottrarre. Il tempo, che si riavvolge nei flashback o che alla fine, nel 2019, Dario riassume parlando dei diari di Giovanni Luna, scrittore che negli anni è rimasto celebre e viene ancora elogiato.

Tutto questo tempo è una storia sui legami in generale, non solo quelli familiari, sugli affetti che a volte si distruggono e altre volte, invece, rimangono saldamente nascosti nonostante si prendano strade diverse. Il romanzo è diviso in tre parti: una che va dal 1986 al 1996, quando i bambini sono ancora piccoli e la storia è incentrata più sui genitori; una ambientata nel 2006, quando Clara è ormai grande, cosciente e capace di capire che cosa sia successo e cosa stia succedendo (sembra che questo racconto sia dedicato a lei); la terza il cui protagonista indiscusso è Dario, che nel 2019 è ormai adulto anche lui, si fa strada nel mondo ma restando sempre imbrigliato nelle logiche familiari di chi lo ha messo al mondo e di chi ha gravitato intorno ai suoi cari.

È un racconto intenso, quello di Nicola Ravera Rafele, che non può non appassionare; assistiamo a un crescendo di emozioni che travolgono anche noi che leggiamo e ci fanno andare avanti nella lettura con la speranza che il tempo, che tutto muove, sia clemente. Un romanzo davvero molto bello!

Titolo: Tutto questo tempo
Autore: Nicola Ravera Rafele
Genere: Romanzo
Anno di pubblicazione: 17 ottobre 2019
Pagine: 298
Prezzo: 18 €
Editore: Fandango


Nicola Ravera Rafele – ha esordito a solo quindici anni con Infatti purtroppo. Diario di un quindicenne perplesso. Nel 2014, insieme a Mimmo Rafele, ha presentato Ultimo requiem. La sua seconda opera ripercorre le vicende italiane a partire dalla strage di Bologna del 2 agosto 1980. Nel 2017 per Fandango Libri è uscito Il senso della lotta, selezionato nella dodicina del Premio Strega 2017.