L’amore è una cosa davvero straordinaria e sottile: eravamo lì, due persone che non si erano mai incontrate prima di quel giorno, non si erano mai scambiate una parola né uno sguardo affettuoso; eppure, in quel momento di pericolo, le nostre mani si erano istintivamente cercate. Non ho mai smesso di stupirmene ma, in quel momento, sembrò la cosa più naturale del mondo che io mi volgessi a lei e, come spesso mi ha ripetuto, lei si volgesse istintivamente a me per conforto e protezione. Rimanemmo così, tenendoci per mano come due bambini, e malgrado l’oscurità materiale e morale che ci circondava, c’era la pace nei nostri cuori.
[Arthur Conan Doyle, Il segno dei quattro, 1890,
traduzione di Nicoletta Rosati Bizzotto,
Newton Compton, 2006]
So che amava molto sua moglie, anche se non ho mai letto “Il segno dei quattro”. Indubbiamente è un caposaldo della letteratura ^^
Anche se non ho mai letto il libro inteso che non sapendo di che parla non conosco il momento dell’azione e immagino si sia ispirato ai suoi sentimenti,
Già. Che poi quando si pensa a Conan Doyle non viene in mente che possa parlare d’amore in questo modo.
Lacrime agli occhi, è un passo divino.
Sì, proprio bello 🙂
Bellissimo scritto, mi regala un’intensa emozione e devo dire che effettivamente non è istintivo associarlo a Conan Doyle, ma forse proprio questo fa di lui uno scrittore immortale.
Motivo per cui ho scelto proprio questo stralcio 😉
Già, è proprio vero… L’amore è qualcosa di straordinario!
🙂