“Basta poco per sentirsi soli” di Grazia Cherchi

Il libro di cui vi parlo oggi, purtroppo, non lo stampano più. Io l’ho letto grazie alla gentilezza della mia amica Elena che, a sua volta, è riuscita ad acquistarlo usato su ebay dopo una difficile ricerca. Basta poco per sentirsi soli è una piccola raccolta di racconti/appunti di Grazia Cherchi, una dei più importanti editor del Novecento, scomparsa vent’anni fa. Il libro, pubblicato inizialmente con l’editore catanese Tringale, è passato poi a E/O e adesso non è più acquistabile. Speriamo che venga ripreso!

Photo Elena Tamborrino

In Basta poco per sentirsi soli si parla di scrittori, soprattutto, ma in generale di rapporti interpersonali. La Cherchi ci racconta alcuni incontri con autori più o meno famosi (ad un certo punto compare Stefano Benni) e della capacità, che ormai in molti hanno perso, di ascoltare l’altra persona. Per questo motivo la lettura di questo gioiellino risulta sempre attuale. Quante volte ci capita, ad esempio, di chiacchierare con le persone e di non riuscire a dire nulla perché siamo totalmente travolti dal loro fiume di parole? Oppure che ci venga fatta una domanda e di non riuscire a rispondere perché quello ha cambiato argomento prima che ci venga data la possibilità aprire bocca. Devo dire che questo tema interessa moltissimo ad una come me, ovvero ad una persona riservata, che non ama parlare solo per dare aria alla bocca e che sta molto attenta ai dettagli. Ecco, mi ha presa completamente perché sono riuscita a ritrovarmi in tutte le situazioni raccontare dalla Cherchi. Ho passato giorni – sì, giorni, perché ho preferito centellinarlo e non leggerlo tutto di seguito – a dire: “Cavolo, questo è successo anche a me! Allora è proprio vero che alla fine siamo tutti uguali”.

Ma il libriccino di cui vi parlo non è soltanto questo. È anche una critica al mondo dell’editoria e del giornalismo da parte di un’addetta ai lavori. Grazia Cherchi parla del fatto che ormai a scrivere i libri non sono più i veri scrittori, ma gente che si improvvisa tale: medici, architetti, magari spunta fuori anche un macellaio che ha storie da raccontare. Dice che – quando lavorava lei, pensate se vedesse la situazione di oggi, poveretta – ogni anno vengono stampati troppi libri, che, praticamente non si capisce più nulla in questo marasma di pubblicazioni. Mi trova assolutamente d’accordo: purtroppo oggi si punta alla quantità, non alla qualità, si pubblica troppa roba che non ha motivo di vedere la luce. Ma tutto per strategie di mercato, perché c’è comunque tantissima gente che la compra e, quindi ok, ti do quello che vuoi perché lo compri e io ci guadagno, che mi frega se poi è un prodotto scadente?

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Per quanto riguarda i giornalisti, Grazia Cherchi è rimasta a quando questi scrivevano i loro pezzi per telefono e lo facevano senza la necessità di sapere tutto di un determinato argomento, come viene fuori nel racconto in cui un tipo deve intervistare lei su un autore di sua conoscenza e le chiede – pensate – dei suoi hobby e non del suo lavoro. Spesso quello che leggiamo sui giornali (e oggi anche in rete) è frutto di un lavoro frettoloso, c’è gente che scrive recensioni senza leggere i libri e che parla di cose che non conosce. Soprattutto oggi, al lettore interessano le curiosità e i gossip, non le cose davvero importanti. Immaginate due ipotetici articoli su D’Annunzio. Secondo voi quale potrebbe interessare di più i lettori: quello sulla sua produzione poetica o quello sui suoi flirt e le sue donne? La risposta mi sembra scontata.

Devo confessarvi che non avevo assolutamente idea di chi fosse Grazia Cherchi prima di leggere la recensione di Elena. Basta poco per sentirsi soli è la storia di una grande donna che ha una sensibilità diversa dalle persone che incontra, cosa che la fa spesso sprofondare nella solitudine, le fa pensare probabilmente che la persona migliore con cui puoi stare sei tu stesso. Su questo siamo un po’ tutti d’accordo, no?

Titolo: Basta poco per sentirsi soli
Autore: Grazia Cherchi
Genere:
 Racconti
Anno di pubblicazione:
 1986
Pagine: 84
Prezzo: /
Editore: Tringale, poi E/O

Giudizio personale: spienaspienaspienaspienaspiena

2 pensieri su ““Basta poco per sentirsi soli” di Grazia Cherchi

  1. Anch’io esco da una lunga ricerca di un romanzo che non viene più stampato, quindi capisco la tua speranza di vedere un giorno questo titolo ristampato (e piacerebbe anche a me, a questo punto, perché pare davvero interessante).
    Da come lo descrivi penso che anch’io potrei ritrovarmi molto nelle parole di Grazia Cerchi sia sul piano “esistenziale” della solitudine (mai mi sento sola come quando sono in mezzo a tanti e mi chiedo ma è mai possibile che siano tutti così profondamente e vistosamente diversi da me?) sia sulle considerazioni sulla letteratura che a mio avviso è davvero alla deriva: come dici tu ormai la discriminante è il guadagno, l’editore (non tutti, per fortuna) punta solo su quanto può ricavarne, chiudendo un occhio sulla qualità della roba che pubblica.

    • Che romanzo cerchi? Sono curiosa 🙂

      Sono d’accordo, per fortuna non tutti gli editori fanno questo ragionamento. Ma purtroppo a molti interessa arrivare a tutti, non si pubblica più per diffondere cultura o perché un autore ha determinate cose da dire alla gente. Oggi pubblica troppa gente che scrive quello che il pubblico vuole sentirsi dire. E non faccio nomi, è meglio.

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